Trimestrale di cultura civile

La disgrazia del neoliberismo selvaggio

  • MAR 2023
  • Nadia Urbinati

Condividi

Negli anni le decisioni assunte dalla politica hanno certamente responsabilità individuali e collettive comprovabili nell’aver permesso al neoliberismo aggressivo l’occupazione totale del mondo dei beni privati e pubblici. La corresponsabilità ha prodotto le miserie che vediamo. Scelte nocive che hanno riguardato tutte le espressioni della politica. E con gran parte della sinistra che ha con entusiasmo partecipato anni addietro all’espansione degli spazi di intervento privato in settori delicatissimi, come appunto il lavoro e la salute.

Dice Giorgio Vittadini nel suo articolo su la Repubblica del 9 dicembre 2022 (un contributo all’interno del dibattito sulla sinistra in vista del processo che porterà all’elezione del nuovo segretario del PD) che il “neoliberismo selvaggio” (o senza regole) è il principale responsabile della caduta in povertà di milioni di cittadini italiani. Da quella caduta pochi si rialzeranno, mentre per gli altri resterà l’assistenza pubblica (sempre più contenuta) e l’intervento (sempre più ampio) del Terzo settore, ovvero della solidarietà associativa, un compito sempre meno lasciato alla volontarietà e sempre più organizzato, perché sempre più importante e urgente. Condivido molto di quanto scrive Vittadini. Che tuttavia tace alcuni aspetti di questa disgrazia del neoliberismo selvaggio sui quali vorrei brevemente intervenire.

Briglie allentate

La proposta di integrazione che faccio è una critica alla corresponsabilità della politica a quel neoliberismo selvaggio. I governi e le politiche sono stati e sono corresponsabili, poiché dove e quando potevano operare per domare quell’entità selvaggia, hanno invece allentato le briglie. La legge, invece di porre limiti, ha in qualche caso aiutato quel processo di occupazione totale del mondo dei beni privati e pubblici che il neoliberismo ha messo in essere da diversi decenni, per conquistare tutto il conquistabile, a partire dal lavoro. Salvo le sempre meno numerose isole di lavoro pubblico e privato sindacalizzato, il lavoro è diventato, anche per legge, una merce delle più deprezzate. (Ci siamo dimenticati che fu Giorgio La Pira a tenere le fila dei primi articoli della nostra Costituzione, insieme ad Amintore Fanfani e a Lellio Basso). E siccome di lavoro le persone vivono, quel bisogno è diventato l’arma letale usata dal mercato – con l’aiuto della deregolamentazione.

La legge nota come Jobs Act ha facilitato, anzi completato questo processo di mercificazione al ribasso che ha lasciato molti lavoratori alla mercè del bisogno (salvo addossare loro la primaria responsabilità della loro disoccupazione). Quindi, il neoliberismo non è il solo responsabile, anche se ormai è indicato generalmente come il solo responsabile; e se ne capisce la ragione: essendo un’entità senza attribuzione di responsabilità personale, può essere fatto oggetto di critica senza alla fine criticare nessuno. Per questa ragione, alle considerazioni giustissime – e anzi sacrosante – di Vittadini sulla natura neoliberista delle miserie che sempre più umani subiscono, aggiungerei il riferimento alle decisioni politiche, che invece hanno responsabilità individuali e collettive comprovabili.

La democrazia non può sopravvivere alla povertà di milioni di suoi cittadini

Queste decisioni sono state e sono spesso funzionali – e anzi di aiuto e sostegno – a quella selvaggia entità. Così occorrerebbe mettere per tempo il dito sulla piaga del graduale e fatale trasferimento al mercato di un altro bene che sta per diventare una nuova merce molto attraente per le fauci insaziabili del “selvaggio” in questione: la sanità.

Per la salute siamo disposti a tutto, come per trovare un lavoro, e si capisce bene quanto subdola possa essere la privatizzazione. La questione si fa ancora più problematica se si considera quanto potere possono avere i potenti nel condizionare le scelte politiche. Anche qui, chiamerei in causa la responsabilità della politica: qualche anno fa il finanziamento dei partiti venne in toto privatizzato, lasciando così a chi ha più potere socio-economico la capacità di influenzare le campagne elettorali con soldi e sostegni finanziari e, quindi, con la prevedibile libertà di pilotare le decisioni politiche.

I finanziamenti privati ai partiti sono come porte spalancate al neoliberismo selvaggio, e il preludio a decisioni sulla privatizzazione del bene salute.

La mia non è una polemica gratuita. Ci sono studi molto aggiornati e seri che provano come in quei Paesi democratici dove domina il finanziamento privato dei partiti, il pubblico è meno attivo nel settore del servizio sanitario (e in altri settori chiave) e più ampie e profonde sono le tasche di povertà tra la popolazione.

Qui mi fermo. La mia intenzione è stata quella di indicare le responsabilità della politica, e soprattutto di quella di sinistra (visto il dibattito nel quale si inserisce l’intervento di Vittadini), che ha con entusiasmo partecipato anni addietro all’espansione degli spazi di intervento privato in settori delicatissimi, come appunto il lavoro e la salute: settori delicatissimi, soprattutto per chi crede che la persona umana abbia valore primario, e che spetti alla politica riconoscerlo e sostenerlo.

Una democrazia non può sopravvivere alla povertà di milioni dei suoi cittadini anche perché l’umiliazione che viene insieme alla miseria non è una condizione ideale per la cittadinanza democratica.

Nadia Urbinati è titolare della cattedra di Scienze politiche alla Columbia University di New York; politologa e giornalista italiana, è naturalizzata statunitense

Contenuti correlati

È online il n.10 di Nuova Atlantide

In ascolto dei giovani
(che non conosciamo)

17 AGO 2023

Disagi estesi e profondi, non solo nelle periferie. E istanze positive, sovente disattese. C’è una frattura che riguarda una generazione. E che chiama in causa drammaticamente gli adulti


VIDEO | La presentazione a Milano del Rapporto 2022 sulla Sussidiarietà

La macchina ambrosiana del bene

5 GIU 2023 | GIAN CARLO BLANGIARDO, PAOLO BONASSI, GUIDO BORSANI, BARBARA COLOMBO, EUGENIO MASSETTI, GIUSEPPE SALA, ALBERTO SINIGALLIA, GIORGIO VITTADINI

Non c’è welfare senza solidarietà, non c’è crescita senza welfare. Blangiardo: lo sviluppo sociale non si misura con il solo Pil. Il sindaco Sala: rafforzare la collaborazione tra istituzioni, privato e volontariato


Vittadini su la Repubblica giudica la proposta Calderoli

Autonomia differenziata?
Così non si aiuta il rilancio del Paese

17 MAG 2023 | GIORGIO VITTADINI

Servono unità e coesione, e una visione strategica condivisa. Per risolvere i conflitti fra Stato e Regioni e combattere le diseguaglianze non basta ridistribuire le deleghe. E, nota bene: questa non è sussidiarietà


Scuola di Sussidiarietà di Macerata / Seconda lezione

Amministrazione condivisa:
leggi, prassi e prospettive di riforma

1 APR 2023 | Edoardo Caruso, Giulio Casilli, Anna Menghi, Maria Elena Tartari

Esternalizzazione e sussidiarietà per progetti. Il metodo della programmazione sociale: il “caso” Marche. I nuovi spazi di libertà e di intervento che si aprono per il Terzo settore


Scuola di Sussidiarietà di Macerata / Prima lezione

Le origini dell’amministrazione condivisa
e i cambiamenti che si prospettano

31 MAR 2023 | Giorgio Bisirri, Marco Caldarelli, Giulio Casilli, Renato Ruffini, Lorenza Violini

Co-programmazione e co-progettazione come forme di attuazione della sussidiarietà scritta nei Trattati europei e nella Costituzione. La spinta della Consulta, le previsioni del Codice del Terzo settore e alcuni esempi in atto


Movimento cooperativo alla prova

Quali risposte alla domanda di un nuovo mutualismo

MAR 2023 | Mauro Lusetti

La promozione di un modello di sviluppo sostenibile interpella le realtà del mondo cooperativistico. Si tratta di una sollecitazione provocante.


Forbice generazionale

Patto per l’infanzia: via alle politiche trasformative

MAR 2023 | Paolo Lattanzio

In Italia un milione e quattrocentomila bambini vivono in regime di povertà assoluta. In pratica, più degli abitanti di Milano. Un dato drammatico, assai spesso dimenticato.


Persone e competenze

La “nostra” Africa

MAR 2023 | Don Dante Carraro

Quale futuro per il continente africano? In che misura la crisi della globalizzazione sta frenando desideri, bisogni e voglia di costruire di quell’immensa regione del mondo? I problemi sono gravi, le contraddizioni enormi.


L’evoluzione di Italia Nostra

Tra sussidiarietà e comunità di patrimonio

MAR 2023 | Antonella Caroli

Il percorso in nome della bellezza di un corpo intermedio che si è sviluppato a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso per opporsi all’attuazione di piani di sventramento del centro storico di Roma.


Piattaforma Terzo Millennio

Come generare buona occupazione

MAR 2023 | Pierpaolo Bombardieri

Povertà, disuguaglianze, lavoro. Sono alcune parole chiave che fotografano la situazione precaria del nostro sistema Paese.


Sviluppo umano integrale

Sussidiarietà circolare e welfare di comunità

MAR 2023 | Stefano Zamagni

Oggi la sussidiarietà incontra ancora non poche difficoltà nella possibilità di attuazione pratica. Si scontra con resistenze culturali e perdurante confusione di pensiero.


L’età del packaging

Il narcisismo che “influenza” i rapporti

MAR 2023 | Luciano Violante, Silvia Becciu

Dall'Homo videns all'Homo filmans. C’è l’individuo che vive il quotidiano con lo scopo di filmare tutto.


La sorgente economia civile

Re-intermediare per ri-generare

MAR 2023 | Paolo Venturi

Oggi i decisori pubblici, siano essi centrali o territoriali, si trovano a vivere una sfida assai impegnativa: come immaginare e governare il cambiamento. La domanda di un’alternativa è nelle cose. Urge.


Sostenibilità umana

Corpi intermedi: sussidiarietà sociale e stimolo politico

MAR 2023 | Tiziano Treu

Non è più il tempo del novecentesco Welfare State che certo ha avuto indubbi meriti. Ma davanti al manifestarsi di nuovi bisogni, sempre più inerenti i cittadini, tale formula ha mostrato e continua a palesare tutti i suoi limiti.


Coesione sociale

Le priorità del Terzo settore per il rafforzamento della sussidiarietà

MAR 2023 | Silvia Stilli

Oggi il vasto mondo dell’associazionismo fatica a comunicare la qualità del pronto intervento nel sociale: il bene fatto per bene.


L’Italia che fa l’Italia

Coesione è competizione

MAR 2023 | Ermete Realacci

Nel nostro Paese sono le imprese più coesive, vale a dire quelle che hanno un rapporto migliore con lavoratori, subfornitori, comunità, ambiente, che ottengono le prestazioni migliori.


Il tesoro dello Stivale

Lo scrigno prezioso della società civile

MAR 2023 | Paolo Cirino Pomicino

Negli ultimi trent’anni il pianeta è stato saccheggiato dal capitalismo finanziario, la vera peste del terzo millennio.


Il fattore Terzo settore

Trasformiamo la sussidiarietà da principio a realtà

MAR 2023 | Vanessa Pallucchi

Il Terzo settore si muove. E muove: oltre un milione di posti di lavoro, più di cinque milioni di volontari. Si tratta di un sicuro protagonista, esempio di modello virtuoso che sa coniugare ricchezza sociale con ricchezza economica.


Corto respiro

Il grande assente: il principio di responsabilità

MAR 2023 | Giuseppe Guerini

L’evidenza della fuga dalle responsabilità determina la fatica a riconoscere il valore collaborativo della cultura sussidiaria.


Lo Stato a venire

Sussidiarietà, sviluppo sociale e potere pubblico

MAR 2023 | Franco Gallo

È indubbio che il paradigma bipolare pubblico-privato, antecedente l’entrata in vigore del Titolo V, sia stato messo in crisi. Le evidenze portano a rilevare come, dall’intervento del legislatore, sia divenuta centrale la figura del cittadino in quanto soggetto attivo.


Società giusta

Uguaglianza e solidarietà: ecco i temi di primo rilievo politico

MAR 2023 | Anna Finocchiaro

Quanto è avvertito oggi il sentimento di una fraterna comunanza di vita e di sorte? Quanto è matura la scoperta di condividere un’appartenenza a una sfera di comunità e a un destino comune? Argomenti forti, precisamente indicati come missione nella nostra Costituzione.


Vettore di crescita inclusiva

Il tempo della transizione sociale

MAR 2023 | Luigi Bobba

Il Terzo settore è chiamato a sfide molto importanti per essere protagonista della cosiddetta transizione sociale.


Svolta d’epoca

Le premesse culturali per una vera rivoluzione di sistema

MAR 2023 | Piero Bassetti

Siamo alle prese con un forte mutamento strutturale ed esistenziale che provoca la persona a riflettere sulle possibilità di trovare ambiti in un mondo ormai glocale dove i soggetti e le comunità, anziché valorizzati, vengono a tutti i livelli scoraggiati.


Antropologia positiva

Alle origini della amministrazione condivisa

MAR 2023 | Luca Antonini

In una logica hobbesiana, l’articolo 55 del Codice del Terzo settore non avrebbe alcuna ragione di esistere, in una antropologia positiva, l’amministrazione condivisa è invece lo sviluppo consequenziale di quel presupposto.


Globalizzazione sfinita

La sussidiarietà, scuola di speranza

MAR 2023 | Enzo Manes

L’allargamento della famosa forbice che, in modo figurato, traduce il malessere diffuso di un Paese rappresenta oggi l’accertato fallimento del neoliberismo selvaggio.


Nuova Atlantide N. 8 - Marzo 2023

Persona, comunità, popolo

MAR 2023

Dibattito a più voci da uno spunto di Giorgio Vittadini. Un cantiere aperto per riattivare il motore inceppato del sistema-Paese. Alla ricerca di una nuova cooperazione tra le istituzioni e di queste con la società civile.

Clicca qui!