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VIDEO | La presentazione a Milano del Rapporto 2022 sulla Sussidiarietà

La macchina ambrosiana del bene

  • 31 MAG 2023
  • Gian Carlo Blangiardo
  • Paolo Bonassi
  • Guido Borsani
  • Barbara Colombo
  • Eugenio Massetti
  • Giuseppe Sala
  • Alberto Sinigallia
  • Luigi Taranto
  • Giorgio Vittadini

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Non c’è welfare senza solidarietà, non c’è crescita senza welfare. Blangiardo: lo sviluppo sociale non si misura con il solo Pil. Il sindaco Sala: rafforzare la collaborazione tra istituzioni, privato e volontariato

SUSSIDIARIETÀ E... SVILUPPO SOCIALE

Il Rapporto della Fondazione per la Sussidiarietà è stato presentato da Gian Carlo Blangiardo e discusso a Milano con esponenti di primo piano della vita politica, economica e sociale della città: Giuseppe Sala (sindaco), Paolo Bonassi (Banca Intesa San Paolo) Guido Borsani (Fondazione Deloitte), Barbara Colombo (UCIMU, costruttori di macchine utensil e robot, Eugenio Massetti, (Confartigianato), Alberto Sinigallia (Fondazione Progetto Arca) e Luigi Taranto (Confcommercio). Giorgio Vittadini ha moderato l’incontro.

Ecco gli appunti degli interventi con il timing del video.

[0’0’’] Vittadini apre i lavori e lancia un breve filmato che illustra i risultati essenziali della ricerca

BENESSERE, NON SOLO PIL

 [4’00’’] BLANGIARDO - Past President di Istat, è co-autore del Rapporto “che – spiega – scopre in quale misura il sentimento di sé, la fiducia e la soddisfazione delle persone, la partecipazione ad attività collettive sociali e civiche abbia un effetto positivo sul benessere e sullo sviluppo sociale”. La ricerca ha utilizzato i BES, indicatori che Istat ha messo a punto superando l’idea che il benessere sia dato solo dalla dimensione economica ma anche da tanti altri fattori che interessano la persona, dall’istruzione alla salute, dal lavoro alla qualità dei rapporti, ecc “è emersa una forte correlazione tra la partecipazione sociale, l’attività in enti non profit, il volontariato – in una parola, la dimensione sussidiaria – e l’avviamento al lavoro, il contrasto alla povertà, la qualità della vita”.

 

RICERCA | Rapporto sulla sussidiarietà 2021/2022

Sussidiarietà e... sviluppo sociale

 

LA MACCHINA DEL BENE A MILANO

 [11’30’’] SALA: - “Questo Rapporto ci consegna un messaggio importante: fare del bene agli altri serve anche a chi lo fa. È la ragione per la quale così tanti Milanesi si impegnano nel volontariato: 180mila. Le grandi città sono oggi l’epicentro di tante tensioni: non parliamo solo di povertà, ma di tanti altri disagi che caratterizzano le nostre comunità. Come mi diceva in un recente colloquio l’ex sindaco di Los Angeles: il paradosso è che le città accoglienti che fanno del bene diventano calamite di tutto il disagio che c’è in giro. Siamo coscienti del rischio di trasformazioni che vediamo nel mondo, ma sappiamo di doverle e poterle gestire. Come? Mettendo insieme istituzioni pubbliche con il mondo del volontariato, chiamando il privato a fare la sua parte; convincendo i cittadini che non c’è contraddizione tra la crescita del Pil e il welfare: è vero il contrario.

Giorno per giorno dobbiamo credere nel volontariato: aiutare a gettare ponti fra chi dà e riceve, ponti intergenerazionali. Dobbiamo agire in una duplice direzione: 1) confermare e rilanciare i nostri migliori valori, siamo un territorio ricco di solidarietà; 2) affinare la collaborazione fra istituzioni e terzo settore, e qui bisogna che noi politici non ci dividiamo su certi temi, non guardare con sospetto l’altra parte quando c’è da fare del bene. Il mio impegno è perché questa macchina del bene sia sempre più una realtà di cui Milano possa vantarsi”.

 

Scuola di Sussidiarietà di Macerata

Le origini dell’amministrazione condivisa
e i cambiamenti che si prospettano

 

VITTADINI - Riprende il tema della collabotazione tra istituzioni e terzo settore ricordando le sentenze della Corte costituzionale che indicano la strada della co-progettazione: “Significa che è cominciata una nuova fase. Abbiamo pensato a Milano di invitare i protagonisti del mondo economico per capire se la nostra preoccupazione è settoriale o se ha a che fare con il mondo con il mondo finanziario e produttivo.

UN'ARCA CON 300 DIPENDENTI

[28’10’’] SINIGALLIA – Il presidente della Fondazione Arca racconta, anche mostrando un video, l’esperienza della “mense mobili”, nate al tempo del Covid dall’idea di un volontario, quando i senza tetto si sono trovati con le mense chiuse per il lockdown.  “Adesso - dice Sinigallia - abbiamo cucine mobili in tutta Italia. Eravamo a Bari pochi giorni fa quando sono sbarcati 600 profughi: grazie alle nostre cucine mobili abbiamo fornito colazione, pranzo e cena”.

Fondamentale il rapporto con il mondo economico: “I valore delle donazioni dalle aziende nei nostri confronti è cresciuto da 12 milioni a 36, un valore generato grandioso, nessuna azienda riesce a triplicare il suo valore economico”. “Tutto questo - confida Sinigallia - nasce da una scintilla, l’incontro che una notte io e mia moglie avemmo in un tunnel della stazione di Milano con Fratel Ettore questo uomo che adesso verrà fatto santo che ogni giorno scendeva per strada ad aiutare i senza dimora. Da quell’incontro si è generata una azienda con 300 dipendenti che produce un valore sociale enorme. Il rapporto umano dei volontari con i senza dimora non può darlo nessun altro professionista che sia psicologo o assistente sociale. La sussidiarietà genera sviluppo sociale; senza di essa lo sviluppo sociale sarebbe molto più rallentato; la missione del non profit è sviluppare socialmente le persone e integrarle. Tramite la nostra Fondazione ad esempio otteniamo dalle banche mutui agevolati per famiglie in difficoltà, è la strada dell’integrazione”.

VITTADINI – (introducendo Bonassi) “Ma perché una banca decide di investire in questo campo che sembra non essere il suo?”

PERCHÈ FINANZIARE L'ECONOMIA SOCIALE

 [41’30’’] BONASSI - "Come si legge nel Rapporto, e noi lo condividiamo, l’economia sociale non è solo un mezzo per arginare i problemi ma è un motore per generare condizioni di sviluppo. Siamo convinti che Paesi che forti dal punto di vista sociale hanno anche maggiori prospettive economiche. Questa vocazione è diventata un obbiettivo strategico E’ un impegno inserito nel nostro piano di impresa,. Abbiamo realizzato 24 milioni di interventi nell’ultimo anno nel sociale, distribuzione pasti, social housing, formazione giovani, occupabilità giovanile. Abbiamo aperto anche i fronti della cultura e dell’innovazione: laboratori didattici per persone fragili, restauro del patrimonio culturale e realizzazione di ecosistemi di innovazione per favorire le start up.

VITTADINI – “Perché una società di consulenza si occupa di queste tematiche?". La domanda è rivolta a Borsani (Deloitte).

PER UNA MISURAZIONE CONDIVISA DI BISOGNI E TRAGUARDI

[51’35’’] BORSANI – “Noi crediamo che non ci sia separazione tra privato, pubblico e sociale: valorizzare soggetti diversi che condividono un senso di responsabilità rispetto alle sfide economiche e sociali è la nostra priorità. Siamo stati invitati da Papa Francesco ad essere consulenti integrali. Un consulente che aiuti la persona a decidere e colga le opportunità per le generazioni future.  Abbiamo creato un indice sintetico per misurare il progresso esclusivamente attraverso indicatori di risultato sociale e ambientale e non solo economico. Occorre usare lo strumento della misurazione condivisa.  Il nostro indice è applicato in più di 200 paesi e anche dalla Commissione europea per definire bisogni essenziali, mete di benessere e opportunità a cui tutti devono accedere. La nostra ambizione è mettere in evidenza ciò che conta per le persone: accesso al cibo, ai servizi sanitari, a una abitazione; consumo responsabile delle offerte ambientali, ecc. Il nostro indice aiuta i decisori a compiere le giuste scelte per il bene comune.

AZIENDE IMPEGNATE PER LA SOSTENIBILITÀ SOCIALE

 [1h00’30’’] COLOMBO – Per noi imprenditori l’altro nome della sussidiarietà è sostenibilità sociale. UCIMU rappresenta i costruttori di macchine utensili e robot, con oltre 7 miliardi fatturato nel 2022, un record assoluto. Il Made in Italy è fortissimo in questo settore: siamo al quarto posto a livello mondiale, in Europa siamo secondi dopo la Germania. Le sfide nel nostro settore sono collegate con il tema della sostenibilità sociale. Le nostre sono piccole e medie imprese (media 70 dipendenti), per loro natura legate al territorio e alle comunità locali. Aziende impegnate sul territorio con iniziative benefiche, aiuto alle famiglie, ai dipendenti, formazione, welfare aziendale. Inoltre UCIMU ha costituito una Academy che collabora con gli istituti professionali del territorio.

VITTADINI -  "Stiamo vedendo un quadro variegato del nostro mondo economico-sociale. Un’altra eccellenza italiana è l’artigianato: in questo settore c’è differenza fra non profit e profit?" 

ARTIGIANI FRA CREDITO, DIGITALE E VOLONTARIATO

 [1h1’’40’’] MASSETTI – “Le nostre aziende arrivano al massimo a 15 dipendenti ma siamo distribuiti in tutti gli angoli dell’Italia. La sussidiarietà la mettiamo in pista quotidianamente soprattutto garantendo ai nostri associati l’accesso al credito. Investire sul territorio aumenta la sopravvivenza anche degli istituti di credito. Accompagniamo i piccoli artigiani ad affrontare il digitale altrimenti rischiano di chiudere se non stanno al passo coi tempi.

C’è anche da dire che gli artigiani sono i primi a fare volontariato perché vivono direttamente sul territorio. Il mondo del volontariato supplisce a carenze dello stato. Ad esempio paghiamo con le tasse per mantenere la sanità pubblica (l’80% del bilancio regionale in Lombardia), ma moltissimi devono pagarsi visite ed esami di tasca loro. Noi ci siamo: aiutiamo fondazioni, dormitori, strutture assistenziali. Ogni giorno facciamo un pezzo di solidarietà questo è il bello dell’Italia”.

VITTADINI – "I corpi intermedi nella società italiana: che esperienza avete a questo riguardo? Quale giudizio ne date?"

CORPI INTERMEDI CONTRO LA DITTATURA DEL BREVE TERMINE

 [1h18’15’’] TARANTO – “Come ci assicura l’Istat,  da un triennio i risultati economici dell’Italia battono al rialzo le stime di tutti i previsori. Tra i fattori di questa resilienza dell’economia italiana e della sua positiva ripartenza c’è che siamo stati capaci di mettere in campo durante la pandemia un buon patrimonio di attività sociali, collaborazione tra privati e funzione pubblica e capacità reattiva delle imprese, delle reti e degli strumenti di produzione sociale. Oggi il nostro prodotto è superiore di due punti rispetto al secondo trimestre del 2019.

Ma a fronte di questo il livello di reddito procapite del 2019 era inferiore del 5% rispetto alla media europea e oggi ci separano 10 punti dal tasso medio dell’occupazione, addiritture 15 per le donne. Il percorso che abbiamo davanti è complicato e difficile. Occorre che venga battuta la dittatura del breve termine. Immaginare il futuro collettivamente, questo il primo compito delle associazioni di rappresentanza. Dopo la saga della disintermediazione, qualcosa si muove. Fare corpo e soggetto intermedio significa operare con continuità concreta sapendo che dobbiamo fare molto di più. Dobbiamo insistere sul ruolo determinante della bilateralità, la sussidiarietà è un fatto che genera valore. Il primo compito di un corpo intermedio è costruire consapevolezza, formazione e partecipazione alla vita pubblica, una sfida difficile che noi accettiamo”.

 

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