"Ageing Society", l'appello di mons. Paglia a dare piena attuazione alla legge delega sugli anziani. Da esperti, geriatri, neurologi, demografi spinta a interventi innovativi per valorizzare l'anziano e prendersene cura
La società italiana invecchia. Gli ultra 65 sono quasi un quarto della popolazione, e la proporzione crescerà. è la "ageing society". Occorre una revisione organica delle politiche che li riguardano. Entro fine gennaio del prossimo anno il governo è impegnato a presentare i decreti legislativi che diano attuazione alla legge 23 marzo 2023, n. 33, "Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane, approvata senza voti contrari nei due rami del Parlamento ed entrata in vigore il 30 marzo scorso.
Nel cuore dell'attualità si è collocato il convegno di studi promosso dall'Università di Milano Bicocca in collaborazione con la Fondazione per la Sussidiarietà, svoltosi il 21 novembre con la partecipazione di mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita e Presidente della Commissione per la riforma dell’assistenza socio-sanitaria della popolazione anziana, istituita presso il ministero della Salute.
Paglia è stato relatore di questa legge, alla cui stesura ha collaborato Leonardo Palombi, Ordinario di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica - Università di Roma Tor Vergata, Segretario Commissione per la riforma dell’assistenza, socio-sanitaria della popolazione anziana, anch'egli intervenuto con una relazione al convegno. Sono poi intervenuti diversi altri espetti in differenti discipline: Laura Terzera, demografa; Carlo Ferrarese, neurologo; Giuseppe Bellelli, geriatra.
Di Mario Mezzanzanica le conclusioni.
SCIENZA E POLITICA
Significativo il fatto che il convegno ha espresso una positiva partnership tra scienza e politica sia in fase di preparazione della legge, sia ora in vista della sua attuazione. Lo hanno sottolineato sia Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, sia Giovanna Iannantoni, rettrice dell'Università Milano Bicocca. Quest'ultima ha anche rimarcato l'importanza di un approccio multidisciplinare al tema dell'ageing society, che "ci interroga profondamente – ha detto - su quale società vogliamo costruire".
Anziani e disabili: partire dai bisogni, creare un nuovo modello di assistenza
Mons. Paglia ha descritto il percorso che ha condotto a questa "legge molto bella sulla vecchiaia, unica al mondo", dallo choc del Covid, alla proposta fatta al ministro Speranza di "cambiare paradigma" nella visione e nella politica verso gli anziani: "Mentre lei lotta contro il Covid, deve creare una commissione che studi questo nuovo popolo. Siamo 14 milioni ma su noi vecchi non c’è pensiero economico sociale e sanitario". Nella commissione Paglia chiamò anche la poetessa Edith Bruck "non perché era stata a Auschwitz ma perché si era tenuta in casa il marito con l’Alzheimer fino alla morte, parlandone come di uno dei periodi più belli della sua vita". Il lavoro iniziò con la stesura di una carta dei diritti degli anziani e dei doveri della società. E approdò al disegno di legge "fatta contro tutta la struttura governativa sia con Draghi che con Meloni perché prevede l’abolizione della distinzione tra il sociale e il sanitario che è il peccato originale" del nostro sistema.
"Questa legge inoltre – ha aggiunto mons. Paglia - comporta il superamento della divisione tra anziani attivi e non attivi, che è un approccio razzista. Semmai diciamo che siamo fragili. come fragili in realtà siamo tutti. La verità è che questo popolo va finalmente riscoperto nella sua soggettività potente: è una risorsa enorme, anche quando siamo allettati e non produciamo economia produciamo una consapevolezza. Perché vent'anni ai giardinetti non si può stare”.
SCONFIGGERE LA SOLITUDINE
Un'ottica europeista è quella introdotta dal prof. Palombi. Egli ha sostenuto che occorre realizzare un principio non nuovo già indicato dall'Unione europea, investire sul passaggio "da un sistema basato sugli ospedali a un sistema di servizi integrati basati sulla comunità". Macro-obiettivo: il contrasto alla solitudine. Quindi un sistema più centrato sulle abitazioni di famiglia che sulle strutture ospedaliere. Spostare le risorse sulla "presa in carico", operazione che farebbe diminuire la spesa ospedaliera enormemente cresciuta in questi anni. Palombi ha anche ricordato che "abbiamo dato vita al CIPA, comitato interministeriale politiche per gli anziani, un organismo che fa capo al Cosniglio dei ministri, appunto per il coordinamento delle politiche e per l'attuazione della riforma.
I successivi interventi hanno riguardato specifici approcci: demografico, neurologico, geriatrico.
Laura Terzera ha ricordato le dinamica demografica dell'Italia. La sostanza che emerge da dati e analisi molto precisi è che la popolazione è sempre meno costituita da giovani e sempre più da anziani. Aggiungasi che l'aspettativa di vita dei 65enni è oggi di 19 anni rispetto ai 13 di cinquant'anni fa. All'aumento della longevità fa riscontro il calo delle nascite. Il che produce una consistente diminuizone della popolazione complessiva, frenata soltanto in parte dall'immigrazione.
Longevità e qualità della vita: il boom dei centenari
PREVENIRE È POSSIBILE
Carlo Ferrarese, neurologo, ha sottolineato che "le patologie neuro degenerative, come la demenza sono in crescita tra gli anziani. In Italia il problema interessa circa un milione di soggetti". Non è impossibile però prevenire la demenza: occorrono interventi per contrastare fumo, diabete, obesità; per mantenere l’attività cognitiva in funzione, per garantire adeguato monitoraggio dell'attività vascolare. "Abbiamo utilizzato risorse informatiche – ha aggiunto Ferrarese - perché l’intelligenza artificiale è fondamentale per condividere la mole di dati che avremo da questi studi".
Bellelli ha sostenuto che l’ospedale non è oggi organizzato per gli anziani: "Oggi siamo abituati a un approccio settoriale finalizzato alla singola malattia, mentre ci sono fattori di rischio molteplici che dovrebbero essere tutti valutati. Inoltre occorre che l’ospedale continui il suo operato anche fuori, mantenendo una sorveglianza anche sul territorio . Abbiamo identificato otto centri di geriatria per acuti in un periodo di circa tre mesi avranno a disposizione una equipe multi disciplinare (nutrizionista, fisioterapista che oggi in ospedale non è previsto, uno psicologo e un digital coach).
700 RICERCATORI PER IL PNRR
Mezzanzanica è coordinatore di uno dei progetti socio-sanitari, appunto sull'invecchiamento, compresi nel Pnrr. "Noi siamo contenti – ha detto - di aver partecipato a questo gruppo con oltre 700 ricercatori che stanno lavorando in modo multidisciplinare, una cosa nuova e sfidante è mettere insieme così tanti ricercatori di discipline diverse per contribuire allo sviluppo positivo della società. Studio e ricerca che abbiano attenzione anche agli aspetti sperimentali, coscienti che oggi serve comunicare tutto questo".