Nel borgo di Cicala, la prima struttura interamente dedicata alle persone affette da malattie neuro-degenerative. Un modello di inclusione sociale, inserito nella rete sussidiaria della comunità locale
Riflettere sugli effetti che le malattie mentali hanno nella vita politica e sociale e su come meglio agire per potenziare i servizi territoriali di prevenzione, consapevoli che i fattori di rischio comuni alla maggior parte dei disturbi mentali sono strettamente connessi alle disuguaglianze sociali, è di stringente attualità.
NORD-SUD, UN DIVARIO DA RIDURRE
Ciò che si evince dai dati a nostra disposizione, è che anche per queste patologie persiste un forte divario Nord-Sud (sia per gli investimenti pubblici erogati che per la dotazione di personale e strumenti) che richiede interventi tempestivi per essere sostanzialmente ridotto.
Decisamente, si avverte l’esigenza che al centro di ogni iniziativa, pubblica e privata, sia posta la persona umana, con i suoi bisogni, i suoi affetti e i suoi diritti fondamentali.
Character skills: vera chance per i giovani della Calabria
Perciò, con grande piacere, ho partecipato di recente all’inaugurazione, in un antico borgo dell'entroterra calabrese, di una “CasaPaese” che rappresenta, nel suo genere, la prima struttura in Italia interamente dedicata alle persone affette da Alzheimer e da malattie neurodegenerative.
UNA RIVOLUZIONE GENTILE
Una realtà che spero possa diventare un modello stabile e duraturo di inclusione sociale e umana, all’insegna della “rivoluzione gentile” che dovrebbe ispirare ogni forma di welfare, tesa a garantire al cittadino di poter affrontare serenamente la malattia. E che può essere, inoltre, efficace sia nel contrasto ai pregiudizi che affliggono il pianeta delle malattie mentali, che, replicandolo adeguatamente, per vivificare l’economia dei borghi dell’entroterra, angustiati da spopolamento e sottosviluppo.
Le premesse ci sono tutte, considerando le molteplici e interessanti sfaccettature di questo progetto voluto fortemente dall’Associazione “Ra.gi” e dalla sua presidente, Elena Sodano, che apprezzo per la tenacia dimostrata nel conseguimento di un importante risultato.
“CasaPaese” nasce in un piccolo centro, Cicala, della provincia di Catanzaro, e sarà la comunità di questo borgo, di fatto, ad aiutare i pazienti e le loro famiglie a tornare alle libertà quotidiane, riappropriandosi delle relazioni umane spezzate dalle patologie neurodegenerative.
PERSONE, NON SOLO “MALATI”
La struttura (attraverso arredi, pareti e spazi studiati fino al minimo dettaglio) sarà, appunto, una sorta di riadattamento delle abitudini del borgo per i sedici pazienti che saranno ospitati. Un’intuizione, dunque, che supera il concetto del paziente trattato esclusivamente da un punto di vista clinico, visto che si agirà, d’intesa tra lo staff dell’Associazione “Ra.gi” e la comunità di Cicala, per riconsegnare loro, quanto più possibile, i ritmi di una vita normale
Si tratta di un “porto sicuro” per i pazienti che soffrono di demenze, che è stato reso possibile – e anche questo aspetto merita di essere sottolineato –, dalla rete di solidarietà costituita da aziende, associazioni, imprenditori e semplici cittadini che hanno partecipato al crowfunding, grazie al quale è stata arricchita l’offerta di “CasaPaese”.
Il Consiglio regionale della Calabria sostiene questa iniziativa e tutte le altre che elevano la qualità del nostro welfare.
LABORATORIO PER LA RIFORMA
Da Presidente dell’Assemblea regionale, all'avvio dell'attuale legislatura, ho fatto uno specifico riferimento a questo settore – travagliato da una riforma regionale cui si sta assicurando continuità nel suo percorso attuativo –, auspicando maggiore attenzione e l’urgenza che tutti, pubblico e privato, si remi nella stessa direzione.
Un impegno da contrassegnare con fatti e risultati tangibili, com’è il Laboratorio di buone pratiche solidaristiche di Cicala.In una regione in cui le diseguaglianze, le povertà e l’emarginazione degli strati della popolazione più esposti alla crisi sono più acute che in altri territori del Paese, il potenziamento del sistema socio-assistenziale, nel suo complesso, diventa cruciale. Non solo per garantire i diritti costituzionali ai più fragili, ma anche per riempire di senso e contenuti la democrazia e lo Stato sociale.