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Dal Rapporto "Sussidiarietà e... governo delle infrastrutture" / 4

Quegli ostacoli da rimuovere
sulla via della digitalizzazione

  • 16 GEN 2023

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Banda larga e 5G sono leve decisive per l'economia sostenibile e la qualità dei servizi. Ma ci sono regolamenti locali obsoleti e pregiudizi negativi. Da superare con una corretta informazione

Quarta puntata della serie di brevi presentazioni dei contenuti salienti
del Rapporto sulla Sussidiarietà 2023

 

Il Rapporto Sussidiarietà e... governo delle infrastrutture comprende un capitolo specificamente dedicato al digitale. Si intitola "Le infrastrutture digitali a servizio dei cittadini e delle imprese", ne è autore Michelangelo Suigo e si trova alle pagg. 139-149 del Rapporto.

Il saggio si articola in cinque passaggi.

ARCHITRAVE PER UN NUOVO SVILUPPO

Il primo capitolo sostiene che le infrastrutture digitali, specie di ultima generazione (5G e banda ultra larga) "costituiscono oggi l'architrave fondamentale per la costruzione di un nuovo modello di sviluppo, non solo più intelligente ma anche più inclusivo e sostenibile". La transizione digitale deve assolvere a due condizioni: a) equità delle opportunità (abbattendo il digital divide), b) orientare innovazione e tecnologia alla causa della sostenibilità. I benefici economici saranno, secondo alcune stime, dell'ordine di 210 miliardi di euro in più del Pil europeo (di cui 14 per l'Italia). Si riporta infine la previsione che almeno il 40% delle soluzioni adottate per la riduzione dell'anidride carbonica si baserà sulla connettività fissa e mobile.

OBIETTIVI PER IL 2030

Il secondo capitolo analizza lo stato della connettività in Italia, dove 21,5 milioni di famiglie, cioè nove su dieci, sono collegate al web, ma 9 milioni di esse non hanno la banda larga. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è visto come una grande opportunità per raggiungere gli obiettivi di connettività che l'Unione europea, con il Digital Compass, si è prefissa per il 2030, attraverso la formazione di 20 milioni di specialisti, la trasformazione digitale delle imprese, la digitalizzazione dei servizi pubblici e l'ampliamento della rete a banda larga tramite opportuni investimenti.

Articolo di Giorgio Vittadini sul quotidiano "Avvenire"

Solo una cultura sussidiaria
può rilanciare le infrastrutture

IL RUOLO DEGLI ENTI LOCALI

Il terzo step è dedicato al ruolo degli enti locali cruciale per l'installazione di infrastrutture per il digitale, quali torri, tralicci, antenne, ecc.). Occorre proseguire nella semplificazione delle procedure burocratiche, ma anche rivedere i Regolamenti comunali spesso obsoleti e promuovere l'identificazione dei bisogni di copertura e dei siti dove installare gli impianti (che oggi è da molti enti locali trascurata).- Occorre anche un cambiamento culturale: nei territori è ancora molto diffuso un pregiudizio negativo per le infrastrutture digitali che non fa percepire il valore aggiunto in termini di opportunità per il territorio e si servizi per il cittadino.

SMART CITY

Quarto passaggio, un'immagine della città futura, anzi prossima, la smart city: "il nuovo modello di città deve andare di pari passo con gli obiettivi di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica... e i drIver principali che spingeranno gli investimenti saranno proprio le reti 5G, l'Intelligenza artificiale e l'IoT (Internet of Things).

FORMAZIONE | Laboratorio per lo sviluppo (2021) I temi trattati

Lab4Growth. Idee e persone
per il cambiamento

DAL NIMBY AL PIMBY

Nelle conclusioni si sostiene che la piena e integrata digitalizzazione del Paese sarà possibile se parallelamente si promuove una corretta informazione relativa al suo valore. Così che dal Nimby, "Not in my back yard") si possa traghettare all'agognato Pimby ("Please in my back yard").

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