Sussidiarietà
modello virtuoso

  • 15 APR 2024

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Il Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini intervistato da Avvenire

Avvenire, 14 marzo 2024 - Intervista a Giorgio Vittadini in occasione della presentazione del Rapporto Sussidiarietà e… governo delle infrastrutture a Bologna lo scorso 4 aprile. All'evento hanno partecipato, fra gli altri, anche il vice ministro per i trasporti e le infrastrutture, Galeazzo Bignami, e il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

Le infrastrutture hanno da sempre un grande problema: lo scontro fra chi le vuole purché non intacchino il proprio giardino e coloro che pretendono di imporle a prescindere, anche laddove si rivelerebbero inadatte o, addirittura, dannose per il territorio. L'unico modo per risolvere tutto questo è il dialogo continuo. Si tratta di un processo difficile e generalmente poco utilizzato, purtroppo anche in politica ma, in definitiva, l'unico che permette di giungere a soluzioni di compromesso e cioè al meglio per tutti” ha detto il presidente della Fondazione per la Sussidiarietà.

Stando ai dati contenuti nel Rapporto, l'Emilia-Romagna è una delle regioni più ricche di infrastrutture e più avanzate per la mobilità sostenibile: “Questo perché” ha spiegato Vittadini “Emilia-Romagna è una regione dove i corpi intermedi, quelli privati e le Amministrazioni pubbliche, hanno collaborato per pensare le infrastrutture, senza calarle dall'alto. In questo modo non solo si sono realizzate più opere, ma lo si è fatto anche meglio di quanto avvenuto altrove. Mobilità e sostenibilità. Due ambiti necessari e che devono convivere”. Quanto ha inciso la sussidiarietà sullo sviluppo dell’Italia? “Se l'Italia non avesse potuto contare sulla sussidiarietà, i corpi intermedi, il movimento operaio e quello cattolico, oggi il welfare universale sul quale possiamo contare sarebbe solo un miraggio. Invece, grazie a queste sinergie, il 70% degli italiani possiede una casa, esiste un Servizio sanitario nazionale universale ed è garantita l'assistenza alle persone diversamente abili e portatrici di handicap. Questa è l'Italia: una nazione nella quale si sta bene esattamente perché esiste e prosegue una collaborazione dal basso che dà risposte concrete ai bisogni reali delle persone”. A proposito del tema specifico di questo Rapporto, Vittadini ha spiegato che “dal punto di vista degli Enti che sovrintendono a questi momenti, dovremmo sforzarci di andare nella direzione delle «nonprofit» pubbliche e private. Questo permetterebbe di superare i limiti burocratici tipici del settore pubblico, ma anche l'uso troppo spesso strumentale e a fine di lucro privato che, in definitiva, finisce per compromettere la manutenzione. Un «nonprofit» pensato in questo modo può essere esteso ben al di là dei servizi alla persona - penso principalmente alla sanità e all'educazione - ma anche ai grandi settori strategici come quelli dell'energia e dei trasporti, sia su gomma che su ferro”.

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