Occupazione femminile lontana dagli obiettivi europei e ancora troppa penalizzazione rispetto agli uomini. Come agire su welfare aziendale e nuova organizzazione del lavoro? L’esempio del Portogallo
Protagoniste o vittime della società? Nella terza puntata del Talk della Fondazione per la Sussidiarietà si parla del lavoro delle donne. I dati non confortano circa la possibilità per le donne di conciliare carriera e famiglia, percorso lavorativo e vita personale. Come rispondere concretamente alla pressante domanda che viene da donne, giovani e meno giovani, italiane e straniere, dalla società e dalle famiglie?
Ospiti in studio:
Ana Mendes Godinho, Ministro del Lavoro, della Solidarietà e della Previdenza Sociale del Portogallo
Daniela Fumarola, segretaria confederale CISL
Tommaso Galeotto, Fondazione per la Sussidiarietà
Emmanuele Massagli, Presidente AIWA
Conducono
Enrico Castelli e Irene Elisei
7’15” - INTRODUZIONE - L’Europa ha posto un obbiettivo, occupazione femminile al 60%. In Italia siamo ancora lontanissimi da questo obbiettivo: 50% nel Nord Italia, 40% nel Meridione. Che cosa si può iniziare a fare sin da subito?
13’00” - GODINHO - Il mercato del lavoro in Portogallo è cambiato molto, oggi abbiamo il tasso più elevato di persone occupate e quindi anche di donne. Abbiamo una differenza tra uomini e donne che è inferiore rispetto al passato ma non ancora risolta. Abbiamo creato il barometro, un indice con cui ogni anno comunichiamo a ogni azienda qual è il divario salariale tra uomini e donne che vi lavorano. Abbiamo anche istituito un marchio di qualità per le aziende che raggiungono la parità di trattamento. Abbiamo regolamentato l’economia domestica. Il numero delle operatrici domestiche che sono adesso riconosciute legalmente è cresciuto di tre volte, ed esse avranno diritto alla pensione. La conciliazione vita-lavoro: è fondamentale per le donne. Abbiano inoltre istituito permessi speciali per le donne con figli e un congedo parentale che è possibile condividere tra uomo e donna usufruendo del part time.
18’07” - MASSAGLI – Nel welfare aziendale sarebbe bene inserire il pagamento del babysitteraggio durante l’orario di lavoro a carico della ditta. Ma welfare aziendale va inteso non come monetizzazione, ma come insieme di prestazioni, opere e servizi con finalità sociale, che il datore prevede, e che sono escluse dal reddito da lavoro. In questo modo il rimborso non è soggetto a tassazione o contribuzione. La nostra legge concede questa possibilità. Nel welfare aziendale rientrano la previdenza e l’assistenza sanitaria integrative e alcune misure ricreative. Il diritto del lavoro italiano sul tema della difesa del posto di lavoro è uno dei migliori in Europa, ma legato a una visione superata. Oggi la donna ha un figlio mediamente a 32 anni, quando può progredire in carriera. Che una donna si assenti per 11 mesi è uno dei fattori che scoraggia la maternità. L’azienda deve invece pagare beni e servizi, baby sitter e scuola, perché la donna possa rientrare in azienda e crescere.
28’00” - FUMAROLA - Bisogna lavorare su due direttrici. Implementare le offerte di lavoro per le donne e implementare i servizi. Parlare solo di servizi come unica risposta è riduttivo. Il Pnrr mette a disposizione tante risorse ma devono servire per creare nuovo lavoro e rafforzare quello che c’è. Oltre all’offerta dei servizi come gli asilo nido c’è una esigenza di offerta di lavoro diversa. Lavoriamo sulla contrattazione per accordi che possano facilitare il lavoro per le donne, perché le donne possano rimanere nel mercato del lavoro.
31’20” - GALEOTTO - A livello di imprese bisogna ragionare in termini di negoziazione in una ottica universalistica che veda i lavoratori messi alla pari. Nel lavoro di cura domestica anche l’uomo deve poter dare il proprio apporto.
34’25” - GODINHO - Nel 2015 in Portogallo c’era il 16% di di divario salariale, oggi siamo all’11%. Abbiamo realizzato l’ingresso negli asili nido per tutti i bambini, consentendo alle donne di poter lavorare in modo paritario, ma anche per includere i bambini indipendentemente dalla loro classe sociale. Sono asili gratuiti per tutti, in collaborazione con il terzo settore.
38’35” - FUMAROLA - Ci vuole una accelerazione delle dinamiche, è necessario dare lavoro alle donne sia perché è un elemento di giustizia sociale ma anche una convenienza per tutti: quando una donna lavora mette in atto un meccanismo come la ricerca dei servizi che sviluppa canali di occupazione, bisogna dare la possibilità alle donne di non dover scegliere fra il lavoro e fare figli. Bisogna dare attuazione all’articolo 46 della Costituzione.
46’32” - MASSAGLI - La pandemia ha portato a una accelerazione del welfare aziendale. E’ interessante la dimensione dell’orario di lavoro nel caso di Banca Intesa che ha introdotto la settimana corta. Questo cambiamento è possibile perché la tecnologia rende fattibile il lavoro dei servizi anche a distanza. Inoltre, se vogliamo modificare la distribuzione oraria dobbiamo regolare il lavoro per obbiettivi e competenze delle persone, e superare la vecchia idea di remunerare per le ore di fatica presso l’azienda; no, si paga per quello che il lavoratore e la lavoratrice sanno produrre indipendentemente dall’orario. L’impegno deve essere della lavoratrice ma ci vuole l’impegno culturale ed economico di stato e azienda, come fanno in Portogallo specie con lo strumento fiscale.
51’ 15” - GODINHO – In Portogallo abbiamo lanciato un esperimento pilota di riduzione dell’orario della settimana lavorativa, identificando i pro e i contro e vedremo cosa impareremo. Ci sono 40 aziende che hanno aderito: la condizione era che anche i lavoratori volessero partecipare senza riduzioni salariali, con riorganizzazione degli orari. Abbiamo un asilo che partecipa a questo progetto, forniscono il servizio ma hanno riorganizzato gli orari di lavoro per garantire che ogni lavoratore lavori quattro giorni e le cose funzionano benissimo con grande motivazione. Anche i genitori si sentono parte di questa nuova forma di organizzazione. Abbiamo anche approvato una legge che garantisce al lavoratore il diritto di disconnettersi dalle comunicazioni dell’azienda.
58’48” - GALEOTTO - Oggi la bussola per l’Europa è presentata dal Piano di resilienza in cui le parti sociali devono essere protagoniste. Il tema dell’occupazione femminile ha una matrice trasversale all’interno del piano, l’impatto generale delle misure che riguardano le donne è previsto del 4% in più sull’occupazione femminile tra il 2024 e il 2026.
1h02’44” - VITTADINI - Il lavoro sta cambiando: occorre curiosità e desiderio di imparare cose che non si sanno. Una cosa è chiara: va cambiato il modello neo-liberista che destina solo il 7% delle risorse finanziarie all’economia reale e concepisce il lavoro come una variabile subordinata. Il lavoro è legato allo sviluppo; cambiano i lavori il che vuol dire che il nuovo lavoro è legato all’istruzione e alla formazione professionale. Io vedo due grandi direttrici per il lavoro: da un lato lo studio, la preparazione e la formazione continua, dall’altro la concertazione tesa a far sì che ci sia lavoro per tutti, perché il lavoro è forma della dignità dell’uomo.
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