Tre quarti dei laureati in Italia trovano lavoro entro un anno, ma le aziende oltre al diploma richiedono sempre più competenze digitali e “soft skill”. Molto ricercati, in particolare, account manager, responsabili logistica e distribuzione ed esperti contabili.
È quanto emerge dalla ricerca “Università e Imprese per lo sviluppo dei talenti”, realizzata da Randstad e Fondazione per la Sussidiarietà (FpS), che è stata presentata al Meeting per l'amicizia fra i popoli di Rimini (agosto 2023).
La presentazione della ricerca al Meeting di Rimini 2023
Lo studio analizza la domanda di lavoro di laureati negli annunci online del 2022, identificando 116 profili più richiesti, distribuiti in cinque macro-aree: Economia e Statistica, Giuridica, Umanistica e Scienze Sociali Architettura e Design, Scientifica, Informatica. Inoltre vengono analizzate le strategie di sviluppo dei talenti delle imprese italiane.
I LAUREATI ITALIANI
Una laurea in Italia è un importante fattore di protezione dall’inoccupazione, correlato a una maggiore permanenza in stato di occupazione, maggiore livello salariale e un più rapido rientro al lavoro in caso di uscita. A un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione dei laureati è il 75% per il primo livello e il 77% per i magistrali biennali, per arrivare al 90% per entrambi dopo cinque anni (fonte Almalaurea).
Tuttavia, la quota di laureati tra i 25 e i 34 anni in Italia nel 2021 è il 21%, un livello tra i più bassi dei paesi Ocse.
LE AZIENDE
Le aziende sono alla ricerca principalmente di laureati in discipline tecniche e scientifiche, ma prendono in considerazione anche le lauree umanistiche valorizzando gli aspetti motivazionali e il potenziale, e integrando le competenze tecniche con la formazione interna. Nel primo esame dei cv le imprese valutano soprattutto la carriera universitaria, ma poi si concentrano su soft skill e attitudini personali dei candidati.
LE COMPETENZE
· professionali: sono significative in tutti i macrogruppi, ma raggiungono il picco nel Marketing, dove sono richieste nel 50% dei casi, e il minimo nell’ICT (18%).
· digitali: sono pervasive in tutte le aree, con un picco del 61% di annunci in cui sono richieste per profili ICT e 53% per quelli di statistica. Ma le competenze digitali sono significative anche nelle scienze umane, come l’area psicologica, giuridica (15%) e del marketing (19%).
· soft skills: le skill trasversali sono importanti per tutte le aree, e ancor di più nelle aree disciplinari votate al rapporto umano e all’interazione, come per quella dell’Educazione e formazione, Psicologia e Giuridica (53%). Le competenze trasversali considerate cruciali sono saper lavorare in gruppo, sviluppare idee creative, adattarsi al cambiamento, comunicare con i clienti, autonomia, identificarsi con gli obiettivi aziendali.
Viaggio nelle character skills. Persone relazioni e valori
LA SELEZIONE DELLE AZIENDE
Dall’indagine qualitativa su un panel di direttori del personale, emerge che la carriera accademica (corso di laurea, Università, voto di laurea, durata degli studi) è fondamentale per superare la fase di screening, ma nelle fasi di selezione l’attenzione degli HR si concentra sul potenziale: soft skill e attitudini dei giovani laureati.
Ricerca di Randstad e Fondazione per la Sussidiarietà
South working per lo sviluppo responsabile e sostenibile del Paese
DISTRIBUZIONE TERRITORIALE
Le posizioni di lavoro offerte nel 2022 ai laureati per i 116 profili più richiesti sono concentrate al Nord (70%). In testa tra le regioni c’è la Lombardia, con il 30% degli annunci, seguita dall’Emilia Romagna (13%), dal Veneto (13%) e dal Lazio (11%). La Campania, dove c’è uno dei più elevati tassi di disoccupazione giovanile, raccoglie solo il 5% degli annunci.
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