La Fondazione al Meeting 2022: gli incontri realizzati in collaborazione

Europa e Futuro. Con Paolo Gentiloni,
Roberta Metsola e Elena Mazzola

Quale Europa possiamo attenderci nei prossimi anni? Quali saranno i dossier al centro dell’azione politica, economica e sociale europea? Che ruolo giocherà l’Unione europea in uno scenario internazionale in rapido cambiamento?

QUALE FUTURO PER L'EUROPA?

“L’Unione Europea rappresenta circa il 20% del prodotto interno lordo mondiale. I paesi europei sono ai primi posti per la ricchezza prodotta e rappresentano oltre la metà della spesa globale per il welfare”, ha affermato Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, intervenendo il 20 agosto al Meeting di Rimini a margine dell'incontro dal titolo "Europa e futuro"“Questi primati però sono oggi messi in pericolo dalla guerra in Ucraina e dai nuovi equilibri e richiedono uno sforzo delle istituzioni europee e nazionali per continuare a garantire benessere e pace nel Vecchio Continente”.

I PARTECIPANTI ALL'INCONTRO "EUROPA E FUTURO"

Al Meeting di Rimini 2022, dunque, un confronto, su Europa e futuro, un tema non solo attuale, ma di vitale importanza. Sono intervenuti: 

  • Paolo Gentiloni, Commissario europeo per gli Affari economici,
  • Elena Mazzola, presidente della Ong Emmaus
  • Roberta Metsola, e la presidente del Parlamento europeo

A introdurre l’incontro proprio Giorgio Vittadini...

"Ma a cosa serve l'Europa? Io sto bene lo stesso'. Sapete quante volte anche tra i giovani ho sentito questa frase? Poi è arrivata la guerra..." (Giorgio Vittadini)

A COSA SERVE DAVVERO l'EUROPA?

La drammatica invasione russa in Ucraina sta ridisegnando la geopolitica del Continente. Non esistono più paesi neutrali e la Nato è arrivata ai confini della Russia. Le differenze e le divisioni profonde fra Est e Ovest, utilizzate per infiammare il conflitto, stanno riemergendo prepotentemente. Finita la guerra fredda, ci eravamo illusi che questa frattura si sarebbe colmata. Ma ora siamo improvvisamente rimessi di fronte a una guerra che dice quanto interessi e differenze profonde, anche culturali, possano costituire una minaccia alla pace europea e mondiale.

LE DOMANDE PER PAOLO GENTILONI

Le nostre generazioni non hanno visto e tantomeno partecipato a una guerra (per quanto una, quella della ex Jugoslavia, sia deflagrata ai nostri confini all’inizio degli anni Novanta). Questo perché i leader europei, dopo la seconda guerra mondiale, progettarono insieme un piano di pace fatto di decisioni molto concrete. Come cambierà l’Europa con la guerra in Ucraina? Come cambierà il rapporto tra Ovest ed Est europei? E il rapporto Nord-Sud d’Europa? Il Mediterraneo è destinato a tornare in qualche modo protagonista sulla scena europea e mondiale? Che cosa cambierà nel rapporto tra Europa e resto del mondo? Vede un nuovo ruolo per la Nato? 

"Abbiamo ascoltato con attenzione il messaggio dell'attuale Presidente del parlamento europeo e prima di rispondere alle domande vorrei ricordare David Sassoli" (Paolo Gentiloni)

IL PUNTO SULL'EUROPA

Dopo aver puntualizzato sulla possibilità di modificare radicalmente i piani di recovery, opportunità emersa durante l'attuale campagna elettorale, Paolo Gentiloni parla del "recinto delle regole", ma anche di come l'Europa deve essere soprattutto uno strumento per capire certe fragilità e debolezze. "Viviamo il tempo dell’incertezza e anche della riscoperta della nostra fragilità. L’Europa nasce dal rifiuto della guerra. Ma quel rifiuto non è mai definitivo. Diceva il cancelliere tedesco Helmut Kohl che gli spiriti del male non sono stati banditi per sempre dall’Europa. A noi tocca il compito di evitare il loro ritorno"

RIVEDI L'EVENTO "EUROPA E FUTURO"

Qui puoi rivedere l'evento integralmente

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