Questa quinta sessione, dedicata allo sviluppo delle tecnologie digital, ha per protagonisti: Fosca Giannotti, Direttore di ricerca di computer science, CNR Pisa e Michele Mezza, Docente di Marketing e new media, Università Federico II di Napoli. Modera Niccolò Serri, PhD, Responsabile Area - Cultura Industriale, Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine.
Il punto di partenza è la considerazione che un’enorme quantità di dati, di “tracce digitali” che tutti contribuiamo a generare (con lo smartphone, i social, gli acquisti on line, “tracce digitali”) sono posseduti da nuovi soggetti privati transnazionali. Sono le cosiddette aziende Big Tech che hanno oggi una crescente capacità di intervento in svariati campi dell’economia e della società, addirittura dei processi della democrazia liberale (Cambridge Analytica, Trump, etc.). La prima questione è rendersi conto dei condizionamenti che ciò comporta.
USA E CINA - Intanto le tecnologie dell’informazione hanno determinato un nuovo bipolarismo mondiale: da un lato l’autoritarismo digitale cinese, dall’altro le Big Tech degli Stati Uniti, ancora scarsamente regolamentate. Washington e Pechino guidano lo sviluppo delle nuove tecnologie attraverso massicci investimenti in IA e Big Data Analytics, mentre l’Europa resta in una posizione defilata: nella classifica stilata da Forbes delle 100 più grandi aziende dell’economia digitale, solo una è europea.
EUROPA - Appare necessario lavorare in direzione di una ”autonomia strategica” del vecchio continente. Il quale, peraltro, attraverso il nuovo Regolamento sull’Intelligenza Artificiale – e, già prima di esso, con i Digital Services e Digital Market Acts – sta costruendo i lineamenti di un proprio modello di relazione tra tecnologia e società. La sfida è garantire che l’utilizzo delle tecnologie digitali resti coerente con il portato dei valori europei, senza per questo deprimere il loro sviluppo.
ITALIA – Secondo il Digital Economy and Society Index (DESI) europeo, il nostro paese è uno dei fanalini di coda in materia di alfabetizzazione digitale. L’educazione all’uso delle nuove tecnologie rappresenta un pilastro fondamentale per costruire una cittadinanza consapevole, capace di sfruttare le potenzialità della trasformazione digitale rimanendo cosciente dei suoi rischi. Occorre provvedere sia con l’insegnamento scolastico e universitario, sia con iniziative di life long learning.
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