Sarà presentata al Meeting di Rimini la ricerca a cura di Randstad e Fondazione per la Sussidiarietà (“Università e imprese per lo sviluppo dei talenti”) il 22 agosto alle ore 17:00. Lo comunica ilsole24ore.com: “(La ricerca) ha indagato il tema “Università e Imprese per lo sviluppo dei talenti”, cercando di capire la differente valenza dei titoli di studio, che cosa cercano le imprese e l'offerta dei territori. Lo studio è stato costruito prendendo in considerazione la domanda di lavoro di laureati negli annunci online del 2022 e le strategie di sviluppo dei talenti delle imprese italiane”. Nella ricerca, dice l’articolo, “l’Italia è indietro per numeri di laureati tra i 25 e 24 anni nei paesi Ocse (…) Il presidente della Fondazione per la sussidiarietà, Giorgio Vittadini, conferma che «gli studi universitari sono un volano per l'accesso al mondo del lavoro». Ma bisogna tenere conto che lo sguardo delle imprese quando valutano i candidati si spinge molto oltre i titoli e i voti. «Nelle selezioni le aziende guardano ai voti, al percorso accademico, ma sempre di più allo sviluppo di competenze trasversali e soft skill come: l'apertura mentale, la capacità di collaborare, la sicurezza, la resilienza, la creatività, la flessibilità, il problem solving. In un mondo del lavoro in cui l'obsolescenza dei mezzi di produzione, delle tecniche, dell'organizzazione aziendale è rapidissima, puntare sulle soft skill sarà strategico perché permetterà di continuare a “imparare a imparare”».