La Fondazione al Meeting 2022: gli incontri realizzati in collaborazione

Democrazia e verità.
Lezione di Giuliano Amato

Chi è sincero ha le mani legate, diceva Havel. E in effetti la democrazia sembra cedere il passo alla propaganda e alle democrature. Che ruolo ha oggi la verità nel governo e nella partecipazione alla vita politica?

LA LEZIONE DI GIULIANO AMATO

Qual è la relazione oggi tra democrazia e verità? Il Presidente della Corte Costituzionale si occupa su un tema divenuto di drammatico interesse per tutti nel corso di un incontro organizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà in collaborazione con il Meeting 2022 il 23 agosto. Ha introdotto l'evento Giorgio Vittadini, Presidente Fondazione per la Sussidiarietà...

DEMOCRAZIA E VERITÀ

Mettere in connessione queste due parole significa riflettere sulla condizione odierna della società anche in riferimento a fatti di estrema attualità come la crisi politica e le prossime elezioni. Introducendo l'incontro con il presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato, Giorgio Vittadini ha voluto evidenziare quattro spunti di dialogo sottolineando temi particolarmente cari al Meeting: la necessità che differenze di posizione, tipiche di pluralismo e democrazia, concorrano a costruire il bene comune; l'urgenza di rivitalizzare la democrazia italiana, che non può basarsi esclusivamente sul momento elettorale ma deve ritrovare linfa nei corpi intermedi e quindi nella sussidiarietà; la possibilità che la ricostruzione dei partiti possa nascere dalle proposte (a seguito di confronti interni) e dalla partecipazione del Terzo Settore; l'importanza di una rinascita del Parlamento, che non deve più avere un ruolo marginale ma deve tornare a essere lungo di reale confronto.

«Stiamo vivendo tempi difficilissimi perché è in pericolo la democrazia, che è il presupposto fondamentale per affrontare i grandi problemi dell'attualità, i partiti non sono più aggregatori sociali e non c'è più una base di valori comuni» (Giuliano Amato)

UNA BASE DI VALORI COMUNI DA RITROVARE

Il presidente della Corte costituzionale punta poi direttamente al nocciolo della questione: il relativismo individualistico ha "sfrangiato" la nostra società. «Sono d'accordo con Ratzinger e Habermas -ha detto Amato- sul fatto che non può esistere una società di soli individui e che occorre da parte di credenti e di non credenti trovare una base di valori comuni sulla quale costruire un futuro. La soggettività si ferma davanti alle ragioni degli altri e alla verità che dobbiamo avere il coraggio di affermare». 

LE GENERAZIONI FUTURE

Il presidente della Consulta ha aggiunto che «dobbiamo essere consapevoli che siamo creature e perciò abbiamo la responsabilità di difendere il creato per le generazioni future. Nella sfida al cambiamento climatico fidiamoci della scienza, ma la scienza deve tenersi lontana dalle tribune mediatiche, dove il mondo non è quello del vero ma del verosimile». 

«Quando iniziai a occuparmi di politica gli iscritti ai partiti in Italia erano 4 milioni. Oggi sono poche migliaia. Ma ci sono milioni di persone che si occupano spontaneamente degli altri: i volontari» (Giuliano Amato)

LA POLITICA DI OGGI

«Oggi la politica -ha detto ancora Amato- segue gli umori, non rappresenta una guida verso il futuro. Dobbiamo perciò arrenderci? No, esistono ancora risorse importanti. Penso al volontariato, che può essere il costruttore di un idem sentire e al quale rinnovo l'invito a offrire personale alla politica. E penso ai giovani. Siete voi, oggi, il futuro, i garanti della Costituzione. Su questo percorso vi sarò sempre vicino».

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