Il dialogo tra gli attori interessati e il territorio, condizione essenziale per uno sviluppo attento all’ambiente e all’equità sociale. L’esperienza e le attese in Alto Adige
Uso di risorse e percorsi dialogati tra i diversi attori, locali, nazionali ed europei: solo così si può generare un processo che risponda all’obiettivo della sostenibilità. A Bolzano dove il 5 maggio 2021 si è svolto l’incontro moderato dal giornalista Roberto Vivarelli, questo dialogo è ritenuto un rilevante aspetto della propria storia.
Eleonora Broccardo, che insegna Economia degli intermediari finanziari all’Università di Trento, ha sottolineato appunto l’assoluta necessità di questo dialogo voluto, sviluppato e approfondito fra i vari attori: il sistema bancario (compreso credito cooperativo, banche popolari, fondazioni), le realtà produttive e di servizio (sia imprese, sia attività non profit), infine istituzioni locali perché occorre la chiarezza di progetti che le diverse comunità locali sentano importanti e fanno propri.
Hanno poi preso la parola tre rappresentanti della Provincia Autonoma di Bolzano: Arno Kompatscher, presidente della Provincia, Konrad Bergmeister, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, Alex Weissensteiner, prorettore alla didattica nella Libera Università di Bolzano, dove è anche professore di Finanza quantitativa.
Le risorse che Europa e Italia stanno ponendo in atto, ha sottolineato Kompatscher, richiedono un assetto istituzionale adeguato, cioè efficace nel dialogo fra sistema finanziario e realtà locali, economiche e sociali, vale a dire il mondo sussidiario che è chiamato a definire progetti e risorse.
Bergmeister ha evidenziato che quasi un terzo della popolazione della provincia è implicata in attività di volontariato e sociali: il non coinvolgimento di tale insieme di attori renderebbe fragile la sostenibilità dello sviluppo; mancherebbero linee di progetto appropriate.
Anche Weissensteiner ha sottolineato che sostenibilità non riguarda solo il problema ambientale. I 17 obiettivi dei Millennium Development Goals, citati da diversi interventi, ribadiscono questa unità fra sostenibilità ambientale e qualità economico sociale-territoriale. È stato anche sottolineato che in Provincia di Bolzano si misurano annualmente (caso unico in Italia) i livelli di impegno sociale e ambientale delle diverse imprese.
Nelle conclusioni, Giorgio Vittadini ha sottolineato soprattutto che sostenibilità, ambientale e sociale significa un’inversione rispetto al liberismo basato su utilità individuale, egoismo e “mano invisibile” a favore di un sistema in cui – come affermato anche dal premio Nobel K.J. Arrow – l’attore è l’uomo, il suo lavoro, la socialità costruttiva di bene comune. La finanza – se intende dialogare con tale sistema - non può fermarsi all’aspetto del rendimento; essa assume in un certo senso la natura di un “piano Marshall” che miri a eliminare la povertà, a permettere che il digitale diventi sempre più strumento di relazioni, e a far sì che gli aspetti energetici siano ripuliti dalle dimensioni inquinanti che oggi li caratterizzano.
2021 |
A cura di Alberto Brugnoli, Luca Erzegovesi, Giorgio Vittadini
Come sta cambiando il rapporto tra finanza ed economia reale? Qual è il contributo del sistema finanziario allo sviluppo sostenibile? Qual è la sua relazione con le realtà di base, è sensibile a una cultura sussidiaria?